E’ uscito in questi giorni “The Social Network”, film generazionale diretto da David Fincher (Fight Club, Seven…) e sponsorizzato dal più grande e conosciuto “connettore” della rete. Un film non semplicissimo da realizzare, basato per lo più su dialoghi, su battute veloci, su scambi di opinioni continui sul “mondo altro” rappresentato dalla rete, dai suoi sistemi. Ma un film per niente banale. Ci voleva un genio come quello di Fincher per portare sullo schermo in modo avvincente la storia di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, e per renderla appassionante e serrata quanto un film d’azione. Non era un compito facile, anzi, sarebbe stato semplice proporre un polpettone biografico in grado di annoiare fin dal primo minuto, ma Fincher d’altra parte ci ha già abituati ad uno stile di narrazione in grado di tenerci sempre attaccati allo schermo. Non fa eccezione appunto questa pellicola che grazie a dei (semplici) escamotage narrativi e di sceneggiatura, destruttura la linearità della trama e propone un plot intrigante quanto l’idea stessa di Zuckerberg, portandoci il suo genio, la sua comprensione delle relazioni umane ed un sacco di tecnicismi da nerd, in modo simpatico e divertente. Merito anche di chi ha scritto i dialoghi: sempre brillanti (pure troppo, al limite dell’irreale per immediatezza e lucidità) e mai scontati.
Una pellicola che non annoia insomma, se mai deborda, grazie ad una colonna sonora da Oscar di Trent Raznor, leader dei Nine Inch Nails, che con i suoi synth esagerati e suoi piani melanconici, avvolge, distrae, cattura, affascina (procuratevela è una perla). Una pellicola che fa da ideale sequel a quel “i pirati della silicon valley” che ci aveva fatto conoscere le vere storie dei primi geniali miliardari informatici, vedesi Steve Jobs e Bill Gates (che appare anche in Social Network per un cammeo), aggiungendoci il contesto degli anni zero, delle sue relazioni sociali stravolte, ancorchè questo faccia solo da sfondo alla storia personale di Mark Zuckerberg e si dimostri a ben vedere il limite vero di un film comunque consigliato perchè fresco, godibile e ben interpretato da Jesse Eisenberg (volto già apprezzato in Adventureland) e da un sorprendente Justin Timberlake. Voto 7
Luke
Bene man, sono contento ti sia piaciuto, bella anche la recenzia, e fatti il il face book no?! ce l’ho anch’io anche se lo guardo ‘na olta al mes
nic
Grazie man, è che concettualmente non mi piace come sistema di comunicazione, preferisco utilizzare mail e blogs per esprimere e condividere pensieri ed informazioni. Mi sembra più completo. Facebook svilisce tutto…
Visto ieri (anche se c’è stata l’indecisione tra questo film e “due cuori e una provetta”) [scherzo eh]. Confermo la recenzia di Luke e vi rivelerò che mi sono resa conto solo ora che il tipo californiano “tutto el” era Jaaaaaastiiiiin Tiiimmmmmberleeeeik…infatti mi sembrava di averlo già visto con quel volto alla Orlando Bloom ma che non era Orlando Bloom. Ahahah!
Fu
Hai visto che roba Justino?! E’ praticamente irriconoscibile aka vecchiaia time per lui! Comunque ha sempre un fascino irresistibile ai più… 😉
beh non esageriamo…eheh! Notteee!