(Doriano) Dorian Concept aka faccia da schiaffi

Si chiama Oliver Thomas Johnson, a vederlo sembrerebbe uno sbarbatello qualunque, uno ai quali fregare la merenda regolarmente sull’autobus della scuola, l’amico strafatto di topexan a cui alla fine tutti vogliono bene perchè durante i compiti in classe fa copiare, ed in fondo non rappresenta un’alternativa credibile per il cuore della compagna figa dell’ultimo banco. Invece probabilmente sfigato e brufoloso lo è anche, ma nei circoli di quelli che contano, a distanza di qualche kilometro dalla cameretta in cui si rintana a produrre, si fa chiamare Dorian Concept ed è un dj/produttore austriaco di livello assoluto che, poco più che vent’enne, è riuscito a strappare un contratto discografico all’etichetta di musica elettronica indie per eccellenza: Ninja Tune! Ma come? Sì, proprio così, capita che spesso in ambiti musicali di confine, l’essere nerd fino al midollo paghi, e che passare il tempo a perfezionare l’utilizzo dei synth alla lunga porti più lontano rispetto al frequentare i club in cerca del marpionaggio facile. Capita che essere apparentemente sfigati si riveli solo una coloritura in più in un quadro disegnato ad arte, con tecnica sopraffina.

A poco più di 2 anni dall’uscita di “When planet Explodes“, primo album ufficiale dell’Oliver, Ninja Tune ha recentemente dato alle stampe l’EP “Her Tears Taste like Pears“, breve e preziosa sorta di manifesto alla new wave europea della musica elettronica all’incrocio tra dub-step, ambient, DMP ed electro. Una breccia aperta da Hudson Mohawke e allargata a forza di dj set nei club di Vienna proprio da Dorian, alchimista perfetto, studiato, freddo e calcolatore, quanto abile cesellatore di suoni da camera quanto da dance floor per la tarda serata. La sua musica sa essere celebrale quanto godereccia, impegnata quanto frivola e pazzerella. Sicuramente per niente prevedibile, come d’altronde già si era compreso in “When planets explode”.
Ed “Her tears”non sarà sicuramente un disco perfetto (troppo breve per essere definito tale) ma senza dubbio rappresenta una direzione, una freccia segnalatrice a chi vorrà intraprendere la strada della sprimentazione nella musica elettronica nei prossimi anni, senza per questo scordarsi nel frattempo di far divertire, ballare ed ispirare. Per una musica fredda, “tedesca” e da dancefloor non è poco.

Luke

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