E’ freddo che copre, colore che a cancella, un bianco che avvolge, stritola, sotterra, naturalmente contro-natura, fin sottoterra.
Bianco profondo non ha pace, bianco che affonda in superficie, bianco che annulla e riscrive, bianco che sotto sotto, forse, vive.
E’ uno strato che sottrae, che toglie, uno strappo che le uccide. Foglie silenziose come fiocchi dal cielo, in bilico tra ciò che sentono, il silenzio che udivo ed il frastuono che ho sentito mentre ero vivo.
Deep white, il silenzio che scrivo.
Dedicato alla memoria di Antonio Gianmoena. 6.1.2013
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