Posts Tagged 'JDilla'

Drink Dat Groove Mixtape

Le domeniche in casa da soli per alcuni possono essere una sorta di kriptonite, per altri un ottimo momento in cui confezionare un nuovo mixtape fondendo pezzi funk, soul, beat, hiphop, jazz per un’ora di suoni a base di groove e blackness. Clicca play ed enjoy it! – Luke

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“LadyE” mixtape: musica per combattere la pioggia

In una giornata uggiosa come quella di oggi, domenica 2 febbraio, ho pensato di mettermi sui miei piatti e comporre un mixtape muovedomi caleidoscopicamente tra le varie sfumature della musica elettronica contemporanea: nell’area grigia (come il cielo di oggi) tra post dub-step, post R&B, hiphop, electro soul e house. 1 ora e 20 di musica la cui matrice prima può essere sempre e solo quella black, pur non sembrandolo, a volte.

Buon ascolto, in streaming o un download (cliccando sul bottoncino apposito su soundcloud).
Più sotto trovate la tracklist completa.

https://soundcloud.com/lucamich23/luke-ladye-mixtape

Ultraista – Smalltalk (Four Tet remix)
Axel Boman – Hello
Four Tet – Buchla
Disclosure feat Sam Smith – Latch
Machinedrum – Gunshotta
Machinedrum – Rise N Fall
Flume – Sleepeless
Birdy Nam Nam – Cadillac Dream
Shlohmo – Put it
Rain Dog – Broken
Burial – Come down to us
Flume + Chet Facker – Drop the game
Frank Ocean – Pyramids
Hot Chip – Look at where you are
RJD2 feat Aaron Livingston – Love and go
The Roots 4 JDilla – Look into her eyes

Luke

I beat perduti di Jay Dilla: lost tapes reels

Il primo giorno di bel tempo da mesi lo inizio con il sound di Jay Dilla: sul piatto gira “Lost Tapes Reels + More” per gentile concessione della label Newyorkese FatBeats che in associazione  con Frank Nitt ed Ma Duke, madre del compianto James Yancey, è riuscita a mettere assieme il più bel disco postumo di Dilla mai uscito fino ad oggi, ricercando tra i beat ancora imprigionati nel suo pc e nel suo campionatore e scovando quelli dell’ultim’ora, quelli probabilmente esclusi per mancanza di spazio o per sovrabbondanza dalla sua opera totale “Donuts” composta sul letto di morte in ospedale ed osannata dal mondo hiphop, house ed electro, come un disco seminale in grado di tracciare nuove strade nella musica composta con i sampler.

Ne è uscito un disco di beat con i fiocchi, roba da far ribaltare dalla sedia per inventiva, groove, pienezza dei suoni. Ascoltarlo è come mangiare soul food ad Harlem, dà le stesse sensazioni di una messa battista, mette la stessa fotta che mette vedere l’afro di Julius Erving involarsi a canestro. E’ essenza black, è Dilla, è Jay Dee, è Detroit.
Il disco tra l’altro si pone come legame perfetto tra hiphop e mondo electro-house, facendo intravedere cosa sarebbe stato possibile se il terribile lupus renale non si fosse portato via il più grande producer moderno nella musica black.

Proculatevelo, è permesso averlo solo in vinile. Pelle d’oca.

Una per JDilla

Fosse ancora vivo oggi sarebbe stato il suo compleanno. James Yancey in arte JDilla, semplicemente il più importante produrre hiphop (se proprio vogliamo confinarlo in un genere) degli ultimi 10 anni, una delle figure più influenti nella musica afro-americana di sempre. Uno che faceva musica, semplicemente. Che ha prodotto sul letto di morte (lupus renale) il suo ultimo disco. Voglio ricordarlo con qualche aneddoto e con un video, bellissimo omaggio nato da un fan all’interno del concorso video indetto da Stones Throw lo scorso anno.
Anno 2000: infilo il disco di Common “Like water for chocolate”, arrivo a “The Light”: capisco che un altro tipo di hiphop è possibile. Pace con il mondo attorno.
Anno 2003: in una vecchia compila di Groove sento per la prima volta “The Red” realizzata a 4 mani con Madlib per il disco Champion Sound. I pezzi party ascoltati fino a quel momento perdono improvvisamente di senso e muoio dalla voglia di suonare il pezzo alle jam. Parte la ricerca disperata del campione di voce utilizzato. Ne cerco le tracce ancora oggi…
Anno 2010, Splash Festival a Ferropolis (DE), sul palco sale Guilty Simpson e parte “Stress”, un brivido indicibile mi percorre le vene. Pelle d’oca ancora adesso a pensarci.
Oggi, 7 gennaio 2012, mi alzo di corsa per andare al lavoro, infilo la mano in un cassetto ed estraggo una maglietta in modo del tutto casuale. Più tardi nel corso della giornata noterò che è quella di JDee: Rest in Beats 1974-2006 (10 febbraio). Magia.
Grazie J. Continui ad emozionarmi e a farmi amare la black music.

Luke

 

New Amerykah part 2: Return of the Ankh

Uscirà il 14 aprile il nuovo disco di Erykah Badu, seguito annunciato di 4th World War uscito nel 2009.
Nu Soul con toni jazzati, spoken word, beat espansi e quantici by Madlib e JDilla (RIP), collaborazioni macro by 9th Wonder, James Poyser, Shafiq Husayn, Kariem Riggins e Georgia Anne Muldrow. Copertina del solito inimitabile Emmek.

Un capolavoro annunciato, l’ennesimo. Buon ascolto.
Psy


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