Autunno, sensazioni multicolori, cambiamenti fisici e mentali. Tempo multisfaccettato.
Ho compresso tutto questo in un mixtape confezionato con tracce uscite a ridosso o in questo periodo. Robot Koch, Modeselektor, Paul White, Exile, Example, Kasabian, Antipop Consortium, Rustie, Shabazz Palaces, Kanye West, Jay-Z.
Buon ascolto autunnale.
Luke
Per scaricare la playlist cliccare sulla freccia nella barra degli strumenti di soundcloud.
Il JJ-180 è un principio attivo ad alta dipendenza indotta, introdotto dallo scrittore Philip K. Dick nel romanzo “Now wait for the last year”, in Italia noto come Illusione di Potere. Tale droga è in grado di creare allucinazioni temporali e di far viaggiare fisicamente da una dimensione temporale all’altra chi la assume, perdendo nel frattempo sia la percezione di cosa è reale e cosa non lo è, sia frammenti di tempo fisicamente inteso.
Ho deciso quindi di intitolare così il mio nuovo Mixtape: JJ-180 – la droga del futuro. Solo con questa espressione infatti, riesco a definire, a dare un ombrello introduttivo, alla musica che ascolto oggi, quella che più mi fa emozionare, viaggiare, perdere. Hiphop elettronico, dub-step, indie rock, elettronica di matrice black: tutto fuso, interpretato e mixato in una droga unica che trascendere i generi. La musica che mi piace. Buon ascolto, spero di contagiarvi.
Esce il 12 aprile il primo vero disco hiphop in chiave dubstep che si possa veramente definire tale, perchè concepito interamente in questa forma da due pesi massimi nei loro ambienti musicali. All’angolo destro il poco più che 23enne producer tedesco Robot Koch, all’angolo sinistro il mostro lirico degli Scienz of Life John Robinson. Eccovi il primo singolo “Smorgasbord”. Projectmooncircle 2011. Siamo sulla luna.
La musica gira. A volte fisica su formati disparati, altre invisibile tramite pure frequenze, come dalle casse di un soundsystem durante un live in cui non si capisce bene quale sia il supporto che la produce, quali siano i mezzi grazie ai quali si diffonde. La musica può essere ovunque in mille forme nello stesso momento.
Di recente ho assistito all’immenso e super organizzato Splash Festival, il raduno più grande d’Europa di musica hiphop in tutte le sue accezioni, dalle più hardcore e grezze alle sue evoluzioni più contaminate ed elettroniche. 4 palchi, 4 macro categorie sotto le quali raggruppare i diversi stili nel fare hiphop. Line up di oltre 50 artisti tra i quali: Wu Tang Clan, Antipop Consortium, Large Professor, Jachoozy, Dorian Concept, Missy Elliot, Hudson Mohwake, Guilty Simpson, Nas, Damian Marley. Una cornice surreale: da una parte il verde incantato della Sassonia e dall’altra un muro di macchinari in disuso alti 30 metri e pesanti 1300 tonnellate, modello transformers, utilizzati negli anni 60 per scavare siti minerari e cave saline. Quanto di più street accanto a quanto di più montano e outdoor. 2 mondi a confronto, un pancrazio in cui si incontrano mille stili, mille facce (stimate 100.000 persone), mille colori.
Quanto di più difficile da immaginare per un italiano abituato a mega concerti di vasco rossi o rave techno con artisti impasticcati quanto il loro pubblico. Il tutto realizzato con una estrema cura per i dettagli: dal campeggio gratuito aperto a tutti 24 su 24, all’attenzione all’immagine, a che tutto fosse coordinato e presentato con i colori, i font, gli stilemi del festival. Una cosa ben fatta insomma. E la musica ha ringraziato. Era presente sotto forma di dischi tra le bancarelle, sotto forma di artisti intenti ad ascoltare ed ascoltarsi (gli Jachoozi che seguono con devozione tra il pubblico gli Antipop consortium è una delle immagini che porterò con me nel mio personalissimo dizionario sotto alla voce umiltà e rispetto), e ancora sotto forma di strumenti con Gentleman e Damian Marley ed il loro reggae per l’Africa. Era presente sotto forma di parole, tante, grazie a MC di livello superiore in grado di rendere quanto di più funky hiphop e quanto di più hiphop funky. Magia.
Oltre a delle orecchie malandate, porto a casa molto da questo festival, su tutto una ritrovata armonia con la scena dei supporter della musica che amo, e ancora un maggior rispetto di quello che avevo prima per artisti amati comunque da sempre. Bello vederli esprimersi genuini, dare il meglio come in un loro concerto da solisti, sputare rime e note come se non ci fosse un domani, sentendosi forse pure loro parte di qualcosa di grande, di un evento capace di riunire in un paese sperduto della Germania dell’est, migliaia di persone con la voglia di ascoltare musica estremamente underground e, di riflesso, estremamente genuina.
Splash Festival, 13° edizione – Ferropolis (DE) 23/24/25 Luglio 2010
Psycho
Ringrazio Elena e Max fidi compagni di viaggio senza i quali lo splash non avrebbe avuto il senso che ha avuto.
Gallery selezionata:
1. Rjd2 – Ghostwriter
2. Flyng Lotus – Sangria Spin cycle
3. Robot Koch – Heaven is my Real Estate
4. The Q4 – Intro
5. Robot Koch – Death Star Droid
6. Kayne West – Can’t tell me nothing
7. ODB feat Pharrel Williams – Loving me
8. Antipop Consortium – Apparently
9. El-P feat Aesop Rock – Dead Light
10. Shape of broad mind – OPR8TR
11. Flyng Lotus – Melt!
12. Clark – The Garden
13. Birdy Nam Nam – Manual for succesfull rioting
Antonio Moresco - I canti del caos
Antonio Moresco - Gli incendiato
Antonio Moresco - Merda e luce
Roberto Saviano - Gomorra
Angela Davis - Aboliamo le prigioni?
Malcom X - Autobiografia
Jonathan Lethem - Brooklyn senza madre
Amir Baraka - il popolo del blues
Weissman - Il mondo senza di noi
Philip Dick - Le 3 stimmate
Philip Dick - La svastica sul sole
Philip Dick - la penultima verità
Aldous Huxley - Il mondo nuovo
Corman McCarty - La Strada
Wu-Ming - Grand River
Wu-Ming - The new thing
Wu-Ming - guerra agli umani
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